Il Dott. Sebastiano Piras, Direttore Sanitario di MP Clinic risponde ad alcune delle domande più frequenti sui trattamenti ortodontici.

Ortodonzia è una parola di origine greca che significa “denti dritti” ed è infatti quella branca dell’odontoiatria che si occupa dei disallineamenti dentali e funzionali che provocano alterazioni del sorriso, disfunzioni dell’apparato masticatorio, disturbi della crescita dei mascellari e dello sviluppo della dentizione.

Lo scopo medico è quello di creare un perfetto equilibrio tra aspetto estetico e funzionale.

A quale età ci si può sottoporre ad un trattamento ortodontico?

Non ci sono limiti di età per sottoporsi ad un trattamento.

Classicamente vengono indicate tre fasi temporali:

  • fase preadolescenziale: con dentatura da latte o mista;
  • fase adolescenziale: con dentatura definitiva;
  • paziente adulto: che ha delle motivazioni prettamente estetiche.

 

In cosa consiste un trattamento ortodontico?

Ogni trattamento ortodontico inizia con una diagnosi completa. Si parte dall’anamnesi, con la raccolta di informazioni familiari e personali e un esame clinico per valutare la salute orale e il tipo di malocclusione. Successivamente le radiografie (teleradiografia e ortopanoramica) daranno informazioni importanti per impostare il trattamento corretto evidenziando se uno o più denti sono mancanti, come i denti si sono formati e come sono posizionati.

Vengono inoltre eseguite impronte dentali e modelli in gesso dell’arcata superiore e inferiore. Questi risultati servono per documentare e successivamente misurare i progressi del paziente, ma anche per spiegare le misure previste dal trattamento.

Quanto dura una terapia ortodontica?

La durata della terapia è variabile e dipende dal problema. Una terapia ortodontica può durare da pochi mesi a 2, massimo 3 anni, nell’adulto.

Nei bambini, a causa del continuo sviluppo della dentatura, si alternano periodi di trattamento ad altri di attesa, o può essere necessario un trattamento in due tempi, in dentizione mista e poi con i denti permanenti.

 

Quali sono i dispositivi maggiormente usati?

In base al tipo di anomalia l’ortodonzia può essere mobile, con apparecchi rimovibili, oppure fissa, con apparecchi fissi.

L’apparecchio ortodontico mobile è costituito da placche di resina, dotate di ganci per stabilizzare il dispositivo ai denti e di viti per attivarlo periodicamente. Questo tipo di dispositivi vanno rimossi dalla bocca per mangiare e vengono maggiormente usati in pazienti più piccoli con dentatura da latte o mista.

Rientrano tra gli apparecchi mobili anche i trattamenti di ortodonzia invisibile come gli allineatori o mascherine in materiale plastico trasparente (es. Invisalign) per i pazienti più adulti che risultano più gradevoli a livello estetico.

L’apparecchio ortodontico fisso è costituito da placchette, dette brackets, che vengono incollate alla superficie esterna dei denti e nelle quali vengono fatti passare sottili fili metallici che, esercitando forza sui denti, li muovono lentamente. I brackets solitamente sono di metallo e sono visibili, ma è possibile optare per brackets in ceramica, dello stesso colore del dente.

Per maggiori informazioni o per fissare un appuntamento è possibile chiamare al numero 079 953 033.

Lo studio è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00.

Direttore Sanitario Dott. Piras Sebastiano

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